REJOUÉ: SECONDA CHANCE
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Roberta Zambelli
Attraverso un progetto ambizioso, Rejoué accompagna delle donne in situazione di precarietà verso l'inserimento lavorativo. Per raggiungere questo obiettivo, l'associazione raccoglie, rimette a nuovo e rivende dei giocattoli, in un'ottica ecologica e di economia circolare.
L'associazione nasce nel 2010 dalla volontà di Claire Tournefier-Droual, stanca di vedere i giocattoli accumularsi nella stanza del figlio. Alla vocazione ecologica si aggiunge nel 2012 una missione sociale quando decide di aprire un "cantiere" per l'inserimento lavorativo: "L'idea è di riutilizzare i giocattoli aiutando le donne, in particolare le madri single, o quelle in situazione precaria o poco qualificate. Nel laboratorio impieghiamo sempre almeno il 60% di donne", spiega Nathalie Ourry, direttrice dello stabilimento. Giornate pensate per venire incontro alle esigenze delle madri e formazione personalizzata: questo è il segreto del successo di questa formula. "Può trattarsi di rivedere le basi in matematica o francese, oppure di prepararsi al mondo dell'impresa con le sue regole, lavorare sulla propria immagine o sulla stima di sé", spiega Nathalie Ourry. La direttrice aggiunge: "Per queste donne, dare una seconda possibilità a un giocattolo, è anche dare una seconda chance a se stesse, costruirsi un trampolino verso il futuro".
Rejoué dispone di due punti vendita al dettaglio e di uno per professionisti nella regione parigina; con le sue azioni, cerca di mobilitare anche le imprese, chiamate a organizzare dei giorni di raccolta per i e le loro dipendenti. Chi acquista poi è sempre più cosciente dell'importanza di consumare in maniera diversa e spesso chi compra è anche chi in un primo momento ha depositato i giocattoli, per dare l'esempio alle generazioni future.
Site : rejoue.asso.fr
Articolo originale pubblicato sul #29 della rivista Femmes ici et ailleurs, Gennaio-Febbraio 2019.
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